Leggi Oscure, L'Equilibrio tra autori e interpreti - di Andrea Zoppini - Il Sole 24 Ore del 19 aprile 2022
La legge per essere conoscibile deve essere agevolmente capita, atteso che la norma di diritto si presume conosciuta da tutti i cittadini e l'ignoranza della legge non scusa.
Il vero tema è la discrezionalità di chi giudica.
La cattiva qualità della legge aumenta la discrezionalità di chi interpreta le norme: sia esso il giudice, il burocrate e tutti gli altri poteri (pubblici o privati) che applicano il diritto.
Chi interpreta un testo normativo sceglie tra i possibili significati quello che gli appare più coerente con l'ordinamento giuridico nel suo complesso.
E' il tema della libertà del giudice e del rapporto con il testo della norma (ars interpretandi).
Vi è un problema di democrazia: chi crea diritto? Il popolo, attraverso i propri rappresentanti, o il giudice?
Inoltre il nostro ordinamento è caratterizzato dalla pluralità delle fonti e non tutte le norme si interpretano allo stesso modo.
Nel nostro ordinamento vige il principio del c.d. divieto di gold platining che vieta al legislatore, all'interprete e quindi anche al giudice di aggiungere, attraverso l'intepretazione, di regole ulteriori rispetto al livello minimo di armonizzazione imposto dalla legislazione comunitaria.
Come disse Gustav Radbruch, la legge deve essere più intelligente del suo autore.